VILLANTERIO PIANGE RASTELLI L’INDUSTRIALE FILANTROPO

VILLANTERIO PIANGE RASTELLI L’INDUSTRIALE FILANTROPO

Morto a 91 anni il fondatore della ditta di raccordi dove lavorano 200 persone. Sostenitore delle associazioni, il Comune lo premiò nel 2014.

VILLANTERIO. E’ morto Adriano Rastelli, fondatore della Rastelli Raccordi, azienda che conta circa 200 dipendenti, con sedi a Villanterio e a Valera Fratta. Aveva 91 anni, quattro figli, una vita dedicata alla famiglia e alla sua azienda. Che aveva creato dal nulla nel 1952. Una piccola officina nel rione Borghetto che si occupava di torneria meccanica. Passo dopo passo la piccola impresa è cresciuta, fino a diventare azienda di punta nel settore dei raccordi di alta precisione. E ad esportare in Spagna, Francia, Germania e, da qualche anno, in Cina. Lo piangono i suoi quattro figli e lo piange l’intero paese. Perché Adriano Rastelli, ricorda il sindaco Silvio Corbellini, “ha dato lavoro a molte persone di Villanterio e dei centri vicini” e perché “ha sempre voluto sostenere le associazioni e le realtà locali”. Nel 2014 l’amministrazione gli aveva consegnato il Premio San Giorgio, “segno di riconoscimento della sua grande capacità imprenditoriale e della sua profonda umanità”. “Ha sviluppato la sua attività con impegno, puntando alla qualità e all’innovazione – sottolinea il primo cittadino -. Con il coinvolgimento dei collaboratori ha saputo trasformare la sua azienda in un gruppo internazionale presente in molti Paesi europei e anche in Cina”. Un’attività che rappresenta “un modello di imprenditorialità capace di coniugare le esigenze di un’economia moderna e dinamica con il rispetto della persona”, tiene a precisare il sindaco, ricordando poi “i tanti residenti del territorio che, grazie a questa impresa, hanno potuto accedere al mondo del lavoro sviluppando le loro professionalità”. “La capacità imprenditoriale di Adriano Rastelli è sempre andata di pari passo con il suo amore per Villanterio, paese in cui è nato, ha lavorato ed è sempre vissuto – dice Corbellini -. Inoltre, nella più totale riservatezza, si è sempre impegnato socialmente nel sostenere in modo tangibile e determinato diverse realtà locali che si occupano del bene della comunità del paese. Un riferimento per Villanterio e la sua perdita è una grande mancanza per tutta la collettività”.

( Fonte : La Provincia Pavese – Stefania Prato )

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